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Animali domestici e Covid-19, cosa è necessario sapere

  • karimhabib
  • 7 gen 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Gli animali domestici possono trasmettere il Covid-19 all'uomo?

Al momento non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 per il quale si riconosce un contagio interumano come via principale di trasmissione.

Nei focolai delle epidemie da Coronavirus, gli animali domestici non hanno svolto un ruolo epidemiologico con caratteristiche zoonotiche (per "zoonosi" si intende una qualsiasi malattia infettiva che può essere trasmessa dagli animali all'uomo).


Occorre adottare precauzioni specifiche nei confronti del proprio animale domestico?

Non è necessario adottare alcun tipo di precauzione specifica, basta tenere a mente le più comuni raccomandazioni sul rispetto delle principali misure igieniche: lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo.


Sebbene, come già detto, non vi siano al momento evidenze scientifiche del fatto che cani, gatti o altre specie di animali domestici concorrano alla diffusione del virus SARS-CoV-2 e che gli animali contagiati dall’uomo non giochino un ruolo nell’epidemiologia da Covid-19, si raccomanda, quando possibile, un atteggiamento precauzionale.

Possono essere adottate, infatti, le seguenti misure protettive a scopo precauzionale:

  • le persone infette o nelle quali si sospetta l’infezione da SARS-CoV-2 devono evitare il più possibile il contatto ravvicinato con il proprio animale e adottare buone pratiche igieniche (non toccare, baciare o farsi baciare dagli animali domestici, lavarsi le mani frequentemente, evitare di toccarsi il volto, indossare una mascherina)

  • gli animali appartenenti a proprietari nei quali si sospetta l’infezione da SARS-CoV-2 devono ridurre al minimo i contatti con altre persone o altri animali ed essere tenuti in casa presso le famiglie o in luoghi o rifugi destinati all’isolamento degli animali, per quanto possibile, non pregiudicandone in alcun caso il benessere, e per una durata pari all’isolamento raccomandato per l’uomo nella stessa area geografica

(Fonte: ANMVI, Commissione Europea e OIE).

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