I cani possono fiutare il COVID-19?

Sembrerebbe di sì. Ad affermarlo è la Dott.ssa Anna Hielm-Björkman, docente presso l'Università di Helsinki e supervisore di un programma di ricerca che vede come protagonista proprio il miglior amico dell'uomo. Nel corso dello studio, infatti, dei cani sono stati addestrati a riconoscere e discriminare campioni di urina appartenenti a persone positive al Covid-19. I dati ci mostrano come questo metodo sia di gran lunga più veloce e accurato rispetto ai test diagnostici su base molecolare attualmente in utilizzo.

È importante specificare che questa tipologia di indagine non costituisca di per sé una novità. In passato infatti è stato già utilizzato con successo l'olfatto dei cani per rilevare malattie come il cancro e il diabete.

La prima applicazione di questo innovativo metodo sono gli aeroporti. Dopo una riuscita sperimentazione presso l’aeroporto di Helsinki (nel quale sono stati fiutati oltre 4.000 campioni), i cani anti-Covid arriveranno presto anche in Italia, in particolare in Piemonte, all’aeroporto di Cuneo. La procedura è semplice e veloce. Si richiede ai passeggeri di passare una salvietta sul collo per raccogliere un campione di sudore. Se il cane rileva il virus, il passeggero verrà sottoposto al tradizionale tampone naso faringeo.

Gli scenari che si aprono a questo metodo innovativo sono molteplici. I cani per la rilevazione del Covid-19 potrebbero essere inseriti nelle RSA, nelle case di riposo, in programmi di screening, oltre che nei check-point di aeroporti e stazioni ferroviarie.

Per vedere i video della procedura presso l'aeroporto di Helsinki: video

Fonti:

• "The Nose Needed for This Coronavirus Test Isn’t Yours. It’s a Dog’s." The New York Times
  

• "The Finnish COVID dogs’ nose knows!" University of Helsinki
  

• "The coronavirus dog study at the air­port pro­gresses – Already more than 4,000 samples sniffed" University of Helsinki
  

• "Covid: i cani possono scoprire chi è positivo" La Repubblica